INTERVISTA: Francesco Leo, scrittore

Letteral-Mente presenta oggi un giovane scrittore, autore del romanzo epic fantasy, Viktor, primo volume de Il ciclo della rinascita: Francesco Leo!

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Benvenuto Francesco!
Letteral-Mente ha già avuto modo di presentare al pubblico la tua opera in un precedente post, ma non possiamo astenerci dalla domanda di rito, dal momento che ci è data la possibilità di ascoltare direttamente la voce dell'autore. Dunque, chi è Francesco Leo e cos'è per lui la scrittura?

Francesco Leo è un ragazzo come tanti. Amo sognare, i videogiochi, i film, leggere, scrivere e programmare. Diciamo che ho diverse passioni e poco tempo libero per coltivarle tutte. Ho anche una vita sociale, però. Quella riesco ancora a preservarla.
La scrittura occupa gran parte del mio tempo. Ho iniziato a otto anni inventando storielle per poi maturare l'idea di scrivere qualcosa di più impegnativo. Ed eccomi qui, a presentare il primo volume di una trilogia.
Punto molto sul potere della parola e della sua capacità di creare immagini. È come se il lettore vedesse scorrere rapide delle diapositive e materializzasse nella sua testa il film di ciò che sta leggendo. Credo sia semplicemente fantastico riuscire a insegnare e intrattenere tramite questo metodo.
Uno scrittore si assume la responsabilità di trascinare in tempi e spazi nuovi il lettore, lo accompagna per mano e gli mostra una visione delle realtà differente al fine di lasciare qualcosa. 

La copertina di "Viktor. Il ciclo della rinascita"

Come ti sei avvicinato al genere Fantasy?

Sin da piccolo sono stato attratto dal Fantasy. Sono cresciuto con colossi quali “Harry Potter” e “Il Signore degli Anelli”, che hanno gettato forti basi alle mie conoscenze del genere. Altre serie – letterarie e non – hanno arricchito il mio bagaglio giorno dopo giorno e continuano a farlo ancora oggi. A essere sincero, credo che questo si tratti di un processo d'accrescimento che non vedrà mai fine. La letteratura e i suoi generi sono in eterno e continuo divenire, per cui credo impensabile riuscire ad abbracciarne appieno ogni aspetto.


La domanda è inevitabile, considerato il genere: cosa ne pensi di J.R.R. Tolkien e della sua produzione?

Credo che sia fantastica la cosmogonia creata attorno alle diverse trame ambientate nella Terra di Mezzo. Al di là della storia in sé, la capacità con cui Tolkien è riuscito a dar vita al proprio universo è sublime. Posso affermare con sicurezza che sia l'aspetto dell'intera produzione che più mi ha colpito.


Tra tutte le tipologie del genere fantastico, il cosiddetto “Epic Fantasy” è forse quella che necessita maggiore cura e attenzione: proponendo schemi più o meno fissi, quali l'ambientazione in un medioevo immaginario e la presenza di personaggi appartenenti alle diverse razze della mitologia nordica (uomini, nani, elfi, ecc.) è facile cadere nel “già sentito” o nel “già letto”. Quali sono gli spunti di originalità di Viktor e perché, a tuo parere, un lettore dovrebbe scegliere il tuo romanzo?

Credo che un autore capace possa stravolgere gli schemi a proprio piacimento pur non uscendo dal genere designato per il proprio lavoro. 
Per quanto mi riguarda, essendo il primo progetto, ho voluto inserire gli elementi tipici del Fantasy come le razze succitate proprio per tributare gli abitanti fantastici che avevo conosciuto quando ero bambino. 
Volevo creare una storia avvincente e che contasse su risvolti improbabili pur servendomi di certi tipi di stereotipi.
Invito i lettori a leggere il mio romanzo perché credo che possa offrire diversi spunti di riflessione sulla società attuale. Anche se inseriti in un contesto fantastico, i miei personaggi vivono dubbi e problemi di tutti noi e provano le nostre stesse emozioni. Il mio augurio è che chi s'immergerà in questo viaggio possa riuscire a scorgere quanto di bello sia celato sotto la superficie delle cose.


Si dice che il Fantasy sia l'Epica contemporanea. Cosa ne pensi al riguardo?

Come detto prima, dal mio punto di vista la letteratura è in continuo divenire.
Lo stesso vale per i suoi generi. Il Fantasy non fa eccezione, ha subito un evoluzione nel corso degli anni ma mantiene comunque i suoi tratti distintivi. Pensare che possa aver inglobato anche l'Epica non mi risulta difficile dal momento che essa è stata da sempre base per il Fantasy.


Scrivi al pc o sui tradizionali taccuini? Di giorno, di sera o di notte? Ascoltando musica o in religioso silenzio? Insomma, quali sono le tue abitudini di scrittura?

Scrivo quando sento di doverlo fare.
La mattina, a mente fresca, prediligo descrivere scene più complesse e che richiedono maggior lucidità.
La sera è sfruttata per le scene dal linguaggio più aulico e dal ritmo più pacato.
Nel pomeriggio, invece, trovo una via di mezzo. L'orario influenza molto la mia scrittura, ma ciò non toglie che debba rispettare con necessità questo piccolo schema.
Se l'ispirazione ti coglie tutto diventa relativo, prendo carta e penna o il pc e si inizia a scrivere.
Quando sono sul lavoro o all'esterno porto sempre con me un taccuino per annotare le idee che spesso giungono a sorprendermi; altre volte segno subito tutto sul portatile.


Come descriveresti la tua avventura nel mondo dell'editoria? Ti ritieni soddisfatto dei risultati ottenuti?

È un mondo difficile.
Basti pensare all'eterna lotta tra il selfpublishing e le CE.
Per quanto mi riguarda, mi tengo lontano dagli editori che chiedono compensi inenarrabili per la pubblicazione preferendo chi crede davvero nel mio romanzo e investe per venderti.
L'alternativa a questa opzione è il selfpublishing, senza dubbio. Che mai possiate pubblicare per migliaia di euro: significherebbe sminuire il vostro lavoro e metterlo al pari di tutti gli altri. Tanto l'importante è pagare. Invece no, non funziona così.
Diate sempre la giusta importanza alle vostre opere, solo voi sapete quanto sudore avete buttato per lavorarci.


Sei molto giovane, e sicuramente avrai avuto modo di parlare della tua passione per la scrittura con amici o insegnanti. Qual è stato il loro atteggiamento? Ti hanno incoraggiato a proseguire su questa strada?

Sì, ne ho parlato. All'inizio fu la mia insegnate, lette diverse pagine della bozza di “Viktor”, a spronarmi nel continuare. E così ho fatto, tra un assenso e una critica sono riuscito a pubblicare. Per me è una grande soddisfazione averlo fatto e ancor di più essere riuscito a raggiungere molti traguardi, dal recente Premio Internazionale per la Letteratura Edita all'intervista radio tenuta a Roma.

L'autore Francesco Leo

Quali consigli ti sentiresti di dare a un giovane aspirante scrittore con un romanzo nel cassetto?

Quello della scrittura è un mondo molto concorrenziale. Quello che dico è di credere nei vostri sogni e in ciò che scrivete, di gettarvi nella mischia e lottare per farvi valere. E osate, osate tanto. Perché ciò che è fatto osando non è mai perduto.


Viktor è il primo romanzo di una trilogia. Supponiamo, quindi, che tu abbia altri progetti in cantiere. Puoi svelarci qualcosa?

“Viktor” è un romanzo che ha visto la pubblicazione ben tre anni dopo essere stato terminato. Ora, infatti, siamo a ridosso della pubblicazione di “Nithràl”, il secondo volume che sarà disponibile dal primo Febbraio del 2017. Il terzo romanzo è in fase di editing, mentre il primo libro di un nuovo progetto è in fase di stesura e a breve sarà completato. Di questo romanzo, però, non posso svelare ancora nulla. La mia attenzione per almeno i prossimi due anni sarà focalizzata sulla trilogia de “Il Ciclo della Rinascita”. Ha occupato diversi anni della mia vita e le serberò l'attenzione che merita.


Grazie per essere stato con noi!
Un grande in bocca al lupo per la tua carriera!

Grazie a voi, è stato un piacere!

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